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Se la decrescita non è il deliberato perseguimento della recessione produttiva, bensì una società affrancata dalla religione dell'utile e dell'incremento illimitato e fine a se stesso delle risorse, allora Georges Bataille diventa un riferimento imprescindibile. La sua «economia generale», incentrata sulla nozione di dépense, costituisce uno dei tentativi più coerenti e radicali di smascherare l'insostenibilità di un consorzio umano fondato sulla riduzione delle cose e delle persone alla loro funzione produttiva (servile), nonché il territorio teorico che ha offerto maggiore spazio alla questione del sacro, ovverosia alle pratiche di sottrazione della vita al suo statuto utilitario